Statisticamente parlando, impieghiamo dai 5 ai 7 secondi per farci una prima impressione su qualcuno e questa prima valutazione si basa, neanche a dirlo, sull’aspetto fisico. Più precisamente, i tre elementi che soppesiamo nel farci una prima impressione sono look, postura ed espressione del viso. Per questo motivo, se vuoi assicurarti una valutazione positiva da parte dei tuoi interlocutori, ti consiglio di seguire attentamente i consigli che sto per darti:
- Ricorda che l’abito fa il monaco. Osserva per un attimo la foto che accompagna questo post e sii sincero: se ti trovassi all’ospedale e ti venisse incontro l’uomo a destra dicendoti che sarà lui a curarti, ti sentiresti tranquillo come se ad occuparsi di te fosse il suo gemello a sinistra? In realtà si tratta della stessa persona, ma l’accostamento delle due immagini dovrebbe farti riflettere su quanto il nostro aspetto condizioni l’immagine che gli altri si fanno di noi. Ecco perché è fondamentale che, quando parliamo in pubblico, il nostro look sia adatto alla situazione, meglio se in linea con quello dei nostri interlocutori. Lo speaker, infatti, non deve mai sembrare un pesce fuor d’acqua, ma deve apparire come “uno del gruppo”, al massimo vestito un po’ meglio, mai un po’ peggio. Va poi detto che non esiste un abito perfetto per ogni occasione, poiché è il contesto che detta il look. Ne consegue che, se ti trovi ad una riunione informale, faresti meglio a rinunciare al doppiopetto, optando per una camicia senza cravatta. Se invece l’occasione lo richiede, non esitare ad infilarti un completo elegante: potrebbe rivelarsi un elemento indispensabile per fare colpo sui tuoi interlocutori!
- Ricorda che non sei Robocop e neppure John Wayne. La tua postura deve esprimere entusiasmo, fiducia e sicurezza. Dovresti stare bene eretto, con i piedi ben piantati al suolo e le braccia morbide lungo i fianchi, pronte a muoversi con scioltezza (non sei Robocop) per ricambiare una stretta di mano o per accompagnare con una gestualità enfatizzante il contenuto del tuo discorso. Vanno perciò evitate sia posture di “superiorità”, che possono suscitare antipatia, che posture “di chiusura”, che trasudano tensione. Le principali posizioni che comunicano “superiorità” sono: la postura detta “alla John Wayne” (petto in fuori e mani poggiate ai fianchi), la postura del comandante che ispeziona le truppe (petto in fuori e mani incrociate dietro alla schiena) e la postura della top model (postura sbilanciata con la mano sul fianco). Tra le principali posture che indicano un atteggiamento di chiusura abbiamo invece schiena curva, capo chino, occhi bassi e mani incrociate sul petto o davanti alle parti intime. Questi atteggiamenti carichi di nervosismo sono “pericolosi” tanto quanto quelli che rivelano eccessiva sicurezza in se stessi (postura sbilanciata all’indietro e mani in tasca).
- Ricorda che la regola d’oro è: sorridere, sorridere, sorridere. A meno che tu non ti appresti a dare una notizia tragica o a pronunciare un elogio funebre, fai la tua entrata in scena con un sorriso sulle labbra. Grazie all’azione dei neuroni specchio, i tuoi interlocutori saranno naturalmente portati a ricambiare il tuo sorriso, e fra di voi si istaurerà fin da subito un clima disteso, fondamentale per dare il via ad un processo di comunicazione efficace.
Per questo motivo, la prossima volta che ti trovi in pubblico, ricordati di mettere in pratica i suggerimenti che ti ho dato in questo post, facendo attenzione a look, postura e sorriso. Poi, se ti va, lascia un commento per farmi sapere com’è andata.
A presto!